la coppa dei…portieri
- opinionicalcistich
- 2 giorni fa
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sommer e donnarumma assoluti protagonisti delle semifinali di champions league: tante e clamorose parate che hanno trascinato inter e psg alla finale di monaco.
Il portiere è il ruolo più strano del calcio: vuoi perché è l’unico che fa delle mani il proprio strumento principale, vuoi perché è isolato rispetto al resto dei compagni, vuoi perché un suo errore significa quasi sicuramente goal subito, in pochi da bambini esprimono il desiderio di diventarlo. più facile appassionarsi alle giocate di messi e yamal, alle bombe di cr7 o ai dribbling di mbappè, ma a volte ci sono dei portieri che fanno sognare intere generazioni perché del proprio ruolo ne fanno leggenda. superfluo citare buffon, ai più giovani è opportuno far conoscere zenga, ma (almeno in italia) non ci possiamo fermare a questi. La scuola italiana ha sempre dato alla luce un numero enorme di grandi portieri, perciò non stupisce che quello che stiamo vedendo in questa champions ha questa matrice.
In ordine cronologico inverso iniziamo con gigio donnarumma, che già nel nome di battesimo porta un’interessante predestinazione. Talento, direi fuoriclasse, 100% marca italiana: dalla città di napoli a milano e al milan, esordio a 16 anni e quasi subito titolare della squadra più titolata al mondo, giovanissimo campione e protagonista dello storico europea della nazionale italiana, di cui è già diventato capitano. Frivole le polemiche sul suo addio al milan per il psg: i rossoneri è evidente che non abbiano né il presente né le prospettive dei parigini, tant’è che non è la squadra guidata da furlani e cardinale che si sta giocando il torneo più prestigioso al mondo. Proprio gigio è stato fondamentale in questo: un numero mostruoso di parate mostruose nella doppia sfida con l’arsenal che, ammettiamo, ha dovuto arrendersi solo a lui, perché con la mole di gioco e la quantità di occasioni prodotte fare solo un goal in 180’ per la squadra che ne ha in media quasi 2 a partita non è un caso.
Non è calcisticamente cresciuto in italia (seppur non troppo distante geograficamente) ma nel belpaese ha trovato la sua consacrazione: lo svizzero yan sommer sembra tutta un’altra cosa da quando ha scavalcato le alpi. Sempre portiere affidabile, ha imparato ad essere preciso ed efficace con i piedi ma si è spesso distinto per parate clamorose come quella su yamal a san siro. da titolare nel piccolo basilea a riserva nel bayern monaco, nessuno si aspettava questi livelli all’inter se non la coppia marotta-ausilio, che con l’operazione che ha portato onana allo united per 57,5 milioni e sommer alla pinetina per 6 milioni ha fatto un capolavoro gestionale e tecnico.
questa champions è dai più considerata la champions di yamal, consacrato ancor di più al calcio mondiale grazie a questa edizione: guardando le semifinali e la determinante influenza di sommer e donnarumma, possiamo veramente dire che questa è la coppa dei…portieri.
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