Il calcio che fa bene alla borgata, la borgata che fa bene al calcio
- opinionicalcistich
- 28 feb
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In un calcio dove aumentano a dismisura le diseguaglianze e gli interessi dei suoi club-multinazionali, resistono ancora realtà che vivono per riportare il calcio nei territori e che dei territori si prendono cura.

Oggi vi vogliamo parlare di una bella realtà che abbiamo imparato a conoscere, l’asd borgata gordiani.
Un’associazione giovane di nascita (fondata solo nel 2018) e piena zeppa di giovani che la gestiscono.
Ecco, “gestire” è la parola giusta: non esistono proprietari o, meglio, tutti sono proprietari. Non dovrebbe stupire, perché è questo il principio dell’associazionismo, ma spesso (diremmo, sempre) il calcio se ne dimentica e anche le piccole squadre di quartiere o di paese diventano il giocattolo di un presidente-proprietario che fa e disfa a suo piacimento.
Da questo presupposto capiamo la rivoluzione reazionaria di questa associazione, che estende il concetto di mutualità essendo organizzata secondo una pura forma di azionariato popolare con la partecipazione dei residenti nel quartiere villa gordiani e non solo.
I ragazzi della borgata, infatti, si spendono tanto per trovare quanto più supporto possibile per realizzare l’idea di calcio e di quartiere che hanno in mente. L’ultima iniziativa promossa (dopo il grande impegno durante la pandemia e l’apertura di uno sportello psicologico e ambulatorio popolare) è quella per dare un campo sportivo di riferimento per il quartiere e i suoi limitrofi. I ragazzi hanno dato infatti vita a una campagna di crowdfunding per far rivivere il campo di via prenestina 521, abbandonato da un decennio dalle istituzioni e che nella volontà dell’associazione sarà il punto di riferimento sia calcistico che sociale.
È purtroppo evidente come la zona su cui insiste il campo abbia nel proprio raggio almeno 3 importanti società calcistiche della capitale (savio, tor tre teste e vigor perconti) i cui bambini della scuola calcio pagano dai 700 ai 1000 euro di quote di iscrizione (senza contare i costi dei numerosi tornei che vengono svolti durante l’anno): considerando che questi non sono certo tra i quartieri più ricchi di roma, è essenziale dare alle famiglie delle valide alternative a prezzi più contenuti così da permettere a veramente tutti i bambini di poter giocare e coltivare la propria passione e il proprio sogno nel calcio. oltre ciò, il centro sportivo sarà anche un riferimento per i quartieri da punto di vista culturale e sociale, con eventi e iniziative che potranno finalmente avere una sede fissa, aperta e accessibile.
L’obiettivo è quasi raggiunto, siamo a quota 31mila su 40 mila per raggiungere l’obiettivo massimo (quello intermedio è alla portata, 35, e quello minimo di 25 è stato abbondantemente superato): vi invitiamo caldamente a partecipare, che siate della zona o meno, perché non solo si contribuisce a far vivere l’ultimo baluardo del calcio della gente e che fa bene alla gente, ma anche perché vivere la borgata gordiani è veramente un’esperienza che tutti dovrebbero fare: partite sempre appassionanti, con tanto tifo sugli spalti, tanta birra, ragazzi (anche validi tecnicamente) che danno l’anima per la propria squadra, tutti ingredienti per passare delle piacevoli domeniche pomeriggio per riapprezzare il calcio di cui tutti siamo innamorati.
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