la prima spiegazione var in como-lazio e la (severa ma giusta) ironia social
- opinionicalcistich
- 27 ago
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già alla prima giornata abbiamo assistito al primo storico intervento dell'arbitro che ha spiegato una decisione del var: non sono mancate polemiche ma soprattutto storiche similitudini

la prima giornata del campionato di serie a è stata abbastanza tranquilla dal punto di vista arbitrale: forse perché quasi nessuna partita è stata tirata ed emozionante (anzi, salvo rare eccezioni, tutt'altro...) o forse perché gli arbitri si sono ben allenati in estate (speriamo).
fatto sta che non si è molto ricorso al var, che da quest'anno sarà più comprensibile a spettatori allo stadio e a casa.
il designatore rocchi ha infatti annunciato qualche mese fa una storica svolta per il calcio italiano: la decisione presa dal var (o dall'arbitro con l'ausilio di esso) verrà annunciata tramite altoparlanti dello stadio e audio televisivo.
diremmo noi finalmente, considerato che molto spesso si doveva aspettare quella brutta (ma brutta vero) trasmissione in collaborazione con dazn in cui venivano (non tutte) spiegate le decisioni prese in partita.
finalmente considerato anche che il rugby sta molto avanti in questo, con il microfono dell'arbitro quasi sempre aperto e le infrazioni di gioco (anche quelle ravvisate senza l'utilizzo della tecnologia) riportate sui maxischermi degli stadi.
como-lazio è stata la prima partita a veder applicato questo nuovo protocollo: il goal del momentaneo pareggio di taty castellanos è stato infatti annullato per fuorigioco segnalato non dal guardalinee in campo ma dai replay a disposizione del var, che pertanto ha costretto (?) l'arbitro manganiello a farsi aprire il microfono per annunciare con tono fermo, deciso e combattivo il motivo dell'annullamento del goal.
il designatore, spiegando questo nuovo compito dell'arbitro, aveva sottolineato che l'annuncio sarebbe dovuto essere fatto con "linguaggio chiaro, diretto e comprensibile", ma i social (che come al solito non perdonano) non hanno esitato a trovare particolari riferimenti nostalgici per questo primo intervento audio di un arbitro di serie a.
a parte le battute, certamente possiamo constatare e ritenere che (non ce ne voglia il buon manganiello) è parso un po' a tutti che l'arbitro fosse più esaltato che emozionato nel fare questo annuncio. purtroppo quello che in italia spesso viene rimproverato agli arbitri è proprio un eccessivo egocentrismo: lo stesso rocchi, in un'intervista di qualche anno fa, aveva individuato negli arbitri alcune caratteristiche intrinseche al ruolo (egoismo, egocentrismo, leadership) che, pur comunque facendo il bene del gioco perché significa che l'arbitro punta all'eccellenza personale e quindi a non commettere errori, spesso gli fanno assumere un atteggiamento che non crea un buon clima tra i suscettibili calciatori che poi saranno portati a contestare anche la più limpida delle decisioni a loro sfavore.
ecco quindi che un'occasione di crescita del movimento, perché porta un po' più di chiarezza e trasparenza al gioco, può diventare un'ulteriore occasione di allontanamento della figura dell'arbitro, sempre meno applicatore di regolamento e sempre più accentratore dell'attenzione globale.
non per fare sempre gli esterofili (ma ci sembra giusto parlare dell'inghilterra perché lì è stato inventato il calcio moderno), ma oltremanica la figura dell'arbitro è sempre molti passi indietro rispetto al gioco e ai giocatori: basti pensare che quasi mai si fanno statistiche sugli arbitri, che fino a qualche anno fa le tv e i giornali non riportavano le designazioni, che non è raro sapere la squadra del cuore degli arbitri (che comunque arbitrano senza problemi di nessuno le partite che le coinvolgono), e così potremmo continuare con altri esempi.
dato che il sistema li considera un passo indietro, anche gli arbitri stessi rimangono lì. ciò è evidente in una fase della partita in cui l'attenzione è a loro rivolta, ossia alla fine dell'on field review: mentre in inghilterra, dopo aver visto lo schermo, l'arbitro voltandosi fa il segnale della tv e indica subito la decisione presa, in italia l'arbitro in modo molto più teatrale disegna virtualmente la tv, inizia la sua corsa, aspetta qualche secondo come ad aumentare la suspance e poi con il perentorio fischio piega le sue braccia per mostrare la decisione finale. un'attenzione che in italia gli arbitri si prendono perché purtroppo il sistema (in termini di designatori, lega ma anche tv e giornali) gli consente di averla.
vediamo come si evolverà la stagione con questa introduzione, ma francamente non vediamo niente di buono all'orizzonte. tu?
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