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il como NON fa bene al calcio italiano

budget insensato, storia poca (o nulla), tifosi pochi (per fortuna buoni), bacino insignificante (vedremo come andrà), sviluppo calciatori italiani nemmeno per scherzo: dobbiamo proseguire?

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è giusto per noi parlarne proprio dopo gli elogi per il positivo precampionato e inizio di campionato perché ci sembra che la narrazione pro como non sia limpidissima. vediamo perché.

intanto parliamo di campo, quello che vede - incontrovertibilmente - la squadra guidata da cesc fabregas imporre il proprio gioco sulla maggior parte degli avversari affrontati (era facile contro questa lazio, non lo era con le big incontrate nel precampionato), esprimendo un calcio fatto sì di possesso palla ma (per fortuna dello spettacolo) non sterile, date le tante occasioni che producono i lariani. ma proprio su questo partiamo con le critiche.

fabio caressa (checché se ne dica, comunque uno tra i migliori giornalisti sportivi italiani) in un suo video youtube ha annunciato che nei programmi di sky sport riguardanti la serie a si parlerà molto meno di tattica e molto più di giocate, di "skill", ossia di tutte quelle componenti che (sfidiamo chiunque a dire il contrario) infiammano i tifosi e gli spettatori molto più che l'uscita dal basso, lo scambio di posizioni tra terzini e mezzali etc etc. perché parliamo di questo in questo articolo? perché, a primo ascolto, il como potrebbe essere considerato come uno di quei casi in cui (vuoi anche per la nomea e la storia del proprio allenatore), si punta più alla tattica che alla tecnica. ma non è così. basti vedere una singola partita dei lagunari per vedere come la tattica sia soltanto lo spartito sul quale suonano i singoli interpreti, liberi però di esprimere le proprie qualità da solisti: tunnel, dribbling ubriacanti, sombreri e chi più ne ha più ne metta, giocate che nico paz e compagnia non disdegnano, incoraggiati anche dal proprio allenatore. sembra tutto bello, non certo un aspetto da criticare. e invece lo è.

lo è perché il como riesce a fare ciò soltanto grazie a talenti stranieri, talenti che in italia (duole dirlo) ci sogniamo. proprio perché allenatori come fabregas e de zerbi vengono presi a modello anche nei settori giovanili, in questi gli allenatori italiani (soltanto per ego, per dimostrare di valere e non per far valere i propri giocatori) fanno imparare ai ragazzi degli spartiti che riescono a suonare perché ormai imparati a memoria, ma tralasciando la grande componente che fa del calcio uno spettacolo, ossia la tecnica, le "skill" citate a ragione da caressa. inebriati dal gioco del grande como ma dimenticando che si parla di prima squadra, dove le dinamiche sono completamente diverse, si cerca di imitarlo e non di far crescere i nostri ragazzi, che mai arriveranno ai livelli dei giovani stranieri che il como paga fior di milioni per fargli suonare meravigliosamente lo spartito scritto da fabregas.

caro lettore, è giusto che ora ci dirai: "ed è colpa del como tutto ciò?" sì, perché il como tecnicamente non dovrebbe permettersi di poter spendere tutti questi soldi per calciatori stranieri. parliamo di 200 milioni di saldo negativo in 3 sessioni di mercato, roba da premier league. parliamo anche di un rifiuto di un'offerta per nico paz di 70 milioni arrivata dal tottenham: considerando le particolari clausole del contratto dell'argentino, è (come detto prima) insensato che una squadra come il como possa permettersi di rifiutarla (pur considerando che il 50% andrebbe al real madrid) dato che la prossima stagione al real spetta un diritto di recompra di soli 10 milioni di euro. significa che oggi il como sta avendo il lusso, nonostante (ripetiamo) il saldo negativo di 200 milioni, di rifiutare una plusvalenza di 70 milioni (sì, a bilancio la plusvalenza è di 70 milioni perché i 35 da restituire al real madrid sono un'altra cosa) e un'entrata di cassa di 35 milioni. INSENSATO.

insensato considerando che il como ha una storia fatta di serie minori, che il como ha (negli ultimi 10 anni) una media spettatori di 4 mila persone (quindi quelli sono i core fans, non certo i 10 mila dell'ultimo anno di serie a, comunque pochi), che di ascolti dazn le partite del como fanno in media molto meno di 100 mila spettatori (la lazio, sua ultima avversaria, 400 mila per esempio). una società, quindi che da da botteghino ha già praticamente zero (inutile esaltare le parole del proprio presidente di voler rendere le curve gratis, le entrate già sono ampiamente non significative), che da diritti commerciali (se non per discorsi puramente lobbisti consentiti dalla potenza della propria società) non può mai avere cifre significative data la scarsezza del proprio bacino, è INSENSATO che possa permettersi di fare questo calciomercato.

le cosidette "piccole" (perché una società con questi numeri, solo piccola può essere considerata) dovrebbe essere fucina di talenti italiani, provenienti da serie minori e che in una società senza troppe ambizioni o pressioni possa consentire ai giovani di sbagliare, riprovare e crescere, e invece è fucina di talenti stranieri, pure strapagati.

a tal proposito è assurdo anche pensare alle ristrettezze a cui per esempio deve far fronte la roma per il fair play finanziario, e al como è tutto consentito solo perché non gioca le competizioni europee e la lega serie a non adotta misure neanche lontanamente simili. a noi sembra concorrenza sleale bella e buona.

aggiungendoci pure che i milioni spesi non sono immessi nel calcio italiano perché sono tutti per calciatori e squadre estere per il discorso che facevamo sopra, ecco che ci sembra più che giusto dire che il como NON fa il bene del calcio italiano.

avete un'opionione contraria? vi aspettiamo qui sotto per parlarne (vogliamo proprio vedere...)

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