italia-israele: dato che l'hanno fatta giocare, parliamo del gioco
- opinionicalcistich
- 2 giorni fa
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l'italia si assicura quantomeno un posto ai play-off sperando di tornare a giocare un mondiale a 12 anni di distanza: ma francamente ci dovremmo preoccupare di come giocarlo.

la partita della vergogna (in realtà lo sono tutte quelle di israele) si è conclusa con un secco 3-0 da tabellino. in campo peró tutta questa differenza non si è vista.
anzi.
nel primo tempo le due piú grandi occasioni sono state proprio degli israeliani: una mira non eccezionale e un solito super donnarumma hanno tenuto in piedi l'italia, che ha sbloccato forse nell'unico modo possibile, su calcio di rigore, segnato da retegui nel minuto di recupero.
impietoso infatti che addirittura ci si è esaltati alla concessione di una rimessa laterale vicino alla bandierina del corner, sperando che la rimessa lunga di calafiori portasse gli azzurri a rendersi pericolosi.
nella ripresa il gioco di contropiedi e un gran tiro a giro dell'holland italo-argentino hanno chiuso la partita, terminata poi col sigillo di mancini.
lo stesso 2-0 è stato generato da un errore di impostazione israeliano abbastanza grave come anche l'intervento che ha portato al rigore: diciamo che l'italia si è limitata ad accogliere con piacere i regali altrui piú che di rimboccarsi le maniche.
forse peró la metafora non è del tutto giusta, infatti a questa squadra forse solo la volontà non manca: gattuso al momento (ma crediamo anche avanti) non porterà certo gioco spumeggiante né dominio della partita, perché per averli servono i giocatori.
è evidentissimo come a questa squadra manchi un vero leader tecnico, uno che o a centrocampo, o sulla trequarti o in attacco faccia la differenza, trascini i compagni e infiammi pubblico e partite: szoboszlai, de bruyne e halland, tanto per fare qualche esempio di nazioni non certo di prim'ordine nel calcio europeo ma che l'italia attuale teme.
non si puó certo aver paura dell'israele o della norvegia per la tradizione italiana, eppure della tradizione il calcio se ne fa un baffo: serve evolversi, serve trovare nuovi metodi per formare giocatori, serve avere nuove soluzioni tattiche per andare incontro ai cambiamenti nel gioco.
considerando che la formazione richiede un lungo periodo (che peró se non inizia subito non vedremo mai) cosa puó fare la nazionale e il buon rino gattuso per non far brutte figure?
puntare sul trovare vestito tattico giusto e motivare a palla i calciatori, ingredienti che vialli e mancini hanno sfruttato per una vittoria tanto importante quanto inaspettata, ma che adesso servono per fare il minimo indispensabile: tornare ai mondiali e starci senza le brutte figure del 2010 e del 2014.
ci riusciranno i nostri eroi? ai posteri (e nel frattempo a voi nei commenti) l'ardua sentenza.
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