la peggiore serie a di sempre
- opinionicalcistich
- 21 ott
- Tempo di lettura: 4 min
nella storia delle 20 squadre in serie a non era mai successo che in una giornata venissero segnati così pochi goal: una sfilza di 0-0 e di partite noiose che sono un impietoso confronto con lo spettacolo offerto non solo dai top campionati europei, ma ormai quasi da tutti. il calcio italiano continua la sua caduta nel baratro.

10 partite, 11 goal fatti, praticamente un goal a partita. no, non sono i goal di haaland (in realtà sono pure di piú , perché 11 goal li ha fatti in 8 partite di premier league quest'anno).
è il record negativo di goal segnati in una giornata di campionato da quando in italia la serie a è a 20 squadre. frantumato il precedente, 13 goal, avvenuto in giornate delle stagioni 04/05, 10/11, 17/18 e 22/23.
i 4 zero a zero, pur avendo avuto andamenti diversi tra loro, hanno pesantemente contribuito: se in atalanta-lazio è mancato solo il goal a comunque una partita combattuta, le sfide salvezza genoa-parma, pisa-verona e lecce-sassuolo sono un inno alla bassezza della qualità media della serie a, sia in termini di tecnica individuale che di gioco espresso.
in inghilterra le 3 partite tra squadre della seconda metà della classifica hanno prodotto 7 goal: in italia 4 partite, 2 goal...
passiamo ai big match, se proprio vogliamo definirli "big": roma-inter solo 0-1 ma comunque qualche occasione da goal c'è stata nella ripresa (forse 2, ma va be), milan-fiorentina 2-1 grazie a un rigore a dir poco generoso (per noi questi non vanno mai fischiati, ma fate come volete, almeno abbiamo visto un goal in più), como-juventus stranamente 2 goal ma se fosse stato per la "big" sarebbe stato 0-0 fisso, torino-napoli 1 goal e 1 palo, poi il nulla. premier league? le 5 partite che hanno coinvolto le prime 5 squadre della classifica hanno portato a 15 goal fatti.
vogliamo continuare? potremmo farlo, anche con gli altri campionati europei. non c'è confronto.
ora, come volete che questa sottospecie di campionato sia accattivante?
si è tanto parlato dei benefici di giocare una partita della serie a all'estero (milan-como a perth per indisponibilità di san siro a causa delle olimpiadi invernali, oppure la supercoppa in arabia saudita da annu dopo l'esperimento cinese), utile ad avvicinare il calcio italiano ad altri mercati: ma cosa avviciniamo a fare? gli facciamo vedere da vicino catenacci, interruzioni di gioco ogni minuto, 1 tiro in porta ogni mezz'ora? (non è un dato inventato: pisa-verona 3 tiri in 90 minuti è un'esagerazione, ma per esempio 1 ogni 10 minuti di como-juventus mica sia tanto buono)
vi pare possibile che uno straniero, così come anche un bambino che si approccia per la prima volta al calcio e alla serie a, si possa un minimo appassionare a questo campionato? come possono mai stare 90 minuti a guardare un NON spettacolo come questo?
il gioco effettivo è praticamente la metà di quello totale, frutto di continui spezzettamenti del gioco che interrompono il già scarso ritmo che creano le squadre, che però francamente in poche puntano a tenere alto: ad alto ritmo c'è meno tempo per pensare alle giocate da fare, quindi meno tecnico ed istintivo è il calciatore più difficoltà farebbe a produrre giocate pulite e di valore.
un gioco e delle partite che quindi non coinvolgono lo spettatore neutrale che dovrebbe avvicinarsi al calcio italiano. che dire invece del cosidetto "core fan", ossia quello già appassionato che, nonostante lo scarso spettacolo offerto, continua a seguire la sua squadra perché legato sentimentalmente a lei? si annoia, si distrae, guarda il cellulare e le rare volte in cui sta succedendo qualcosa alza lo sguardo. e se è allo stadio (dove il telefono non prende perché gli impianti sono fermi ben che vada agli anni '90)? o non va, lasciando posto ad occasionali turisti che nelle loro vacanze italiane a roma, milano, firenze o napoli inseriscono (loro malgrado) una partita dal vivo, o si sta comodamente in tribuna bevendo una birra o fumando una sigaretta dopo l'altra (cose vietate nei paesi civili sulle tribune), oppure "fa l'ultras", ossia canta a prescindere da quello che sta succedendo in campo. questo è un tasto dolente da toccare, lo sappiamo, perché permalosi come gli ultras ci sono pochi elementi della società, ma a noi non interessa, diciamo le cose come stanno: gli ultras non vanno allo stadio per tifare la propria squadra, ma per tifare se stessi. basta seguire qualche partita con i gruppi del tifo organizzato per appurare come più delle metà dei cori siano pro diffidati, contro le città delle altre squadre, contro le forze dell'ordine e via dicendo. anche quando fanno cori teoricamente pro il proprio club, gli mettono dentro sempre qualcosa di egoriferito. e poi, sia che lo spettacolo in campo sia appassionante o deludente, loro cantano a prescindere, il che non è una cosa positiva: non contribuiscono a creare supporto alla squadra in campo nei momenti clou, non sostenendo né una fase di strenuo attacco né una di sofferenza in difesa, rendendo inutile il loro essere fisicamente lì (potrebbero essere mandati i cori in filodiffusione e sarebbe lo stesso).
ci potreste dire che siamo negativi e che vediamo tutto nero: ma se nel mondiale u20 l'italia viene buttata fuori al primo turno eliminatorio dagli usa con un secco 3-0 e la coppa viene vinta dal marocco, che futuro possiamo mai avere?



Commenti